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I Mudrà

Capita anche a te di andare in confusione e perdere l’ordine mentale quando devi prepararti per un evento importante come un esame, un incontro o un viaggio?

Oggi voglio parlarti di un aspetto affascinante della pratica yoga: i mudrà, ovvero i gesti delle mani.

Nella tradizione dello yoga, le mani sono considerate dei canali energetici, e attraverso i mudrà puoi influenzare il flusso di energia nel tuo corpo.

Si tratta di posizioni specifiche delle mani che vengono utilizzate per diversi scopi durante la pratica yoga.

Uno dei motivi per cui i mudrà sono così potenti è che le mani sono strettamente collegate al cervello.

Quando esegui i mudrà, stimoli e attivi queste regioni cerebrali, influenzando positivamente le funzioni cognitive, emotive e sensoriali.

Questa connessione tra le mani e il cervello può avere un impatto profondo sulla tua pratica yoga. Possono aiutarti a concentrarti, a calmare la mente e a intensificare la consapevolezza delle sensazioni fisiche durante gli asana. Possono anche favorire l’equilibrio energetico nel corpo e facilitare la meditazione.

Uno dei mudrà più comuni e importanti nello yoga è il Chin Mudrà: è noto per il suo potere di comunicazione tra il corpo fisico e la mente.

Quando mantieni a lungo il Chin Mudrà puoi sentire diversi benefici: riduzione di tensione e stress, affiora la calma e si schiariscono i pensieri. Incrementi la concentrazione e sviluppi  consapevolezza, sia durante la pratica yoga che nella vita quotidiana.

Per praticarlo basta posizionare con delicatezza le punte del dito indice e del pollice insieme, chiudi gli occhi e ti lasci respirare.

Puoi mantenerlo per alcuni minuti durante la tua pratica o anche per brevi periodi di tempo durante il giorno quando vuoi ritrovare concentrazione, focalizzazione e calma.

Ogni mudrà è unico e ha il suo scopo specifico: scopri quali gesti vanno meglio per te in questo momento e se non sai da dove partire, contattami e insieme sceglieremo quello più adatto a te e possiamo costruire anche piccoli racconti come “io prendo rifugio nel cammino dello yoga.

Namastè.

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